Travel Proud, una vacanza LGBTQIA+ libera e sicura
Giugno è il mese del pride.
È il mese in cui, in ogni parte del mondo, si ricordano i moti di Stonewall, avvenuti a New York nella notte tra il 27 e il 28 giugno 1969. Non è nostra intenzione fare una lezione di storia, ma si riconduce a quella data l’inizio delle battaglie della comunità LGBTQIA+.
In queste settimane, si ricorda alle istituzioni e all’intera comunità, la necessità di tutelare la libertà del singolo individuo di affermarsi per la sua identità di genere o orientamento sessuale e l’auto-accettazione delle persone lesbiche, gay, bisessuali, transgender, asessuali, non-binarie, intersessuali e queer, lottando per i relativi diritti civili e legali.
Non avremmo mai immaginato, da imprenditori, di dover affrontare certi temi: qui si parla di vacanze, di eventi, di voli, escursioni alla scoperta di San Vito Lo Capo. E allora che c’entra il pride? Cosa c’entra l’orgoglio omosessuale?
C’entra nel momento in cui parliamo di diritti. Diritti imprescindibili per una comunità, per tutta la comunità sia chiaro.
C’entra nel momento in cui parliamo di etica e di sostenibilità, valori che non sono avulsi dal benessere della comunità.
A un certo punto abbiamo capito che per il mondo del turismo, di cui facciamo parte, i valori di accoglienza, che dovrebbero essere alla base del nostro lavoro, non sono ben distribuiti.
Per convinzione personale probabilmente, per arretratezza culturale, non lo sappiamo.
Ma ci siamo resi conto che se vogliamo lavorare in maniera etica dobbiamo lavorare tutelando il diritto di tutti alla libertà e alla sicurezza, perché anche di questo si parla, di sicurezza.
Allora abbiamo iniziato un percorso, che era già interiorizzato in noi, ma che abbiamo voluto condividere con tutti i nostri dipendenti. A partire proprio dalla selezione: nessuna domanda personale, nessuna discriminazione di sorta.
Poi abbiamo scelto di aderire al programma “Travel ProuD” di Booking nato dopo che oltre la metà dei viaggiatori appartenenti alla comunità LGBTQIA+ ha segnalato di aver ricevuto discriminazione in viaggio.
Vi diamo qualche idea su cosa significhi discriminazione?
Letti separati per coppie dello stesso sesso, tavoli distanziati nelle aree comuni rispetto agli altri ospiti, nessuna discrezione nella registrazione di documenti per le persone trans, utilizzo di appellativi offensivi.
Dobbiamo continuare?
Booking offre un training gratuito per i titolari delle strutture ricettive e per i dipendenti e attraverso un’icona permette ai viaggiatori LGBTQIA+ di sentirsi al sicuro nella scelta di un luogo dove dormire.
Ci suggerisce il linguaggio giusto in ogni contesto, a muoverci in maniera rispettosa in ogni situazione e anche se, ribadiamo, alcune cose dovrebbero essere naturali, non è mai troppa la cura e l’attenzione che possiamo porre.
Il nostro è un hotel per adulti in cui ogni cosa è pensata per viaggiatori adulti, singoli o in coppia, di qualsiasi coppia stiamo parlando. Lavoriamo per il benessere e la serenità dei nostri ospiti durante la vacanza a San Vito Lo Capo, per un ambiente in cui nessuno possa sentirsi a disagio o fuori posto.
Abbiamo anche aderito alla comunità di “Apertissimo” promossa da Tuorlo, un magazine gastronomico, ed Espressy che lavora per l’inclusione. Un’occasione in più per costruire un’idea di hospitality inclusiva.
C’è tanto altro che possiamo fare e lo scopriremo insieme ai nostri viaggiatori.
